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Inps, festa grande: molti contribuenti riceveranno un assegno maggiorato del 50% | Se rientri tra i fortunati corri subito al Caf

 

Sede inps
Dal RdC all’assegno di inclusione: transizione non facile – ansa – lineadiretta24.it

Aumentano le cifre degli assegni che l’Inps riserva ai contribuenti, ma attenzione a verificare se si rientra nella categoria giusta

Da quando il Reddito di Cittadinanza è andato sparendo, molti contribuenti si sono trovati in difficoltà, dal momento che se è pur vero che qualcuno se ne è spesso approfittato, altre persone potevano contare su questa entrata non avendo a disposizione un lavoro e quindi nemmeno uno stipendio.

Ma poi è arrivato l’assegno di inclusione: si tratta di una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro, istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 dall’articolo 1 1 del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, convertito con modificazioni dalla legge 3 luglio 2023, n. 85.

Si compone di due parti: un’integrazione del reddito familiare fino a una soglia (quota A) e un sostegno per i nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato (quota B). Per averlo bisogna fare regolare richiesta e soprattutto produrre la giusta documentazione per dimostrare di avere i requisiti giusti

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Più soldo nel prossimo ADI – ansa – lineadiretta24.it

L’assegno si alza e molti gioiscono

A breve, una serie di contribuenti Inps che percepiscono l’assegno di inclusione avranno una bellissima sorpresa: questo infatti subirà un aumento e quindi porterà nelle tasche di una buona fetta di italiani un po’ di soldini in più. L’aumento previsto è del 50% e questo significa che chi percepirà questo aumento prenderà una volta e mezza la solita cifra percepita normalmente.

Certo probabilmente chi è rimasto male saranno i pensionati che credevano che sarebbero stati i trattamenti pensionistici a essere innalzati, soprattutto chi percepisce la pensione minima che è di 600 euro al mese, ma non saranno invece le pensioni bensì gli assegni di inclusione a subire questo gradito innalzamento.

L’ADI, acronimo di Assegno di Inclusione, viene normalmente riconosciuto, a richiesta di uno dei componenti del nucleo familiare, a garanzia delle necessità di inclusione dei nuclei familiari con componenti con disabilità, come definita ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159. nonché dei componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età, ovvero dei componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione.Il richiedente dell’Assegno di Inclusione, al momento della presentazione della domanda, deve essere residente in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.