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Silvia Toffanin ascolta la confessione sulla malattia mortale in diretta: “uno scompenso cardiaco, liquidi nei polmoni…” | Non ce l’ha fatta

Silvia Toffanin a Verissimo - lineadiretta24.it
Silvia Toffanin a Verissimo – lineadiretta24.it

Nello studio di Verissimo anche stavolta viene accolta una storia drammatica, questa volta a parlare è Paolo Brosio: “Ho visto che non c’era più niente da fare”.

“Ho sentito una voce nel cuore, ho avuto la sensazione che non l’avrei più vista“, ha rivelato Paolo Brosio a Silvia Toffanin parlando della morte della donna più importante della sua vita.

L’uomo infatti, ricorda l’ultima visita fatta a sua madre Anna Marcacci, la donna di 102 anni che è morta recentemente. Il giornalista tra le lacrime ha parlato del legame bellissimo che ha sempre avuto con lei e di quanto questa morte l’abbia segnato nel profondo.

“Sono un over 60 che ha sempre avuto la mamma vicino a sé, lei è sempre stata molto presente. Sono davvero un privilegiato”, ha affermato Brosio. Durante l’intervista racconta il bellissimo rapporto che li legava, ma anche di come è accaduto il decesso, momento impresso nella mente di Paolo.

“Ho sentito una voce nel cuore”

Brosio spiega alla conduttrice come lui stesso, si sentiva che per la madre era giunta l’ora di andarsene: “Ho avuto la sensazione che non l’avrei più vista”. L’uomo infatti, enfatizza come il rapporto con sua madre fosse addirittura simbiotico, tanto da sentirne le condizioni di salute che, già gravose, la stavano portando via proprio in quel periodo.

La terribile chiamata

Paolo Brosio a Verissimo - lineadiretta24.it
Paolo Brosio a Verissimo – lineadiretta24.it

A seguito di un peggioramento della donna, l’ospedale ha chiamato Brosio per avvisare che quelli sarebbero stati gli ultimi attimi in cui avrebbe visto la madre.

La donna da tempo non stava bene, tanto che ad ottobre ha avuto un terribile scompenso cardiaco, nonché l’entrata di liquidi nei polmoni. Brosio in questa occasione ci tiene a precisare come Anna Maracci era una donna longeva per la sua età, rispettata e amata da tutti. “Appena stava meglio che usciva dall’ospedale, la riportavano a casa e venivano i medici”, ricorda Paolo pensando alla madre deceduta.

In questo periodo non si era staccato da lei, nonostante avesse dovuto raggiungere Brescia per la costruzione di un pronto soccorso a Medjugorje. “Purtroppo io me lo sentivo che sarebbe successo, lei era ricoverata da alcuni giorni in ospedale e mi avevano detto che ci sarebbe stata la possibilità di non vederla uscire. Mi hanno chiamato per dirmi che era peggiorata, che stava molto male, dicendomi di andare lì il prima possibile. Ho fatto in tempo a fare una videochiamata, a parlarle, a guardarla ancora una volta. Ho visto che non c’era più niente da fare. Pochi istanti, gli ultimi: poi è morta”.