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Imposta di donazione, se non la versi ti spennano come un pollo | Diventi più povero di prima

Cos'è l'imposta di donazione? - Lineadiretta24
Cos’è l’imposta di donazione? – Lineadiretta24 (Fonte Depositphotos)

La donazione è un buon escamotage per il passaggio di beni e somme di denaro, ma se se non versi quanto dovuto ti “spennano” davvero vivo. 

Negli ultimi anni la giurisprudenza italiana si è spesso espressa in tema di donazione e quota ereditaria, in quest’ultimo caso poi si entra nei meandri di dettagli ancora più incisivi tra successione e suddivisione tra gli eredi, la quota della legittima, testamento, ecc…

La donazione, in un certo qual modo, evita questo step per il ricevente, mentre il donatore effettua il tutto mentre è ancora in vita, partecipando all’atto in prima persona e stabilendo in che misura donare denaro o immobili.

Possiamo considerare, dunque, questo atto come un anticipo dell’eredità, così come dispone anche anche l’articolo 799 del Codice Civile. Il tutto non finisce qui di certo, perché ci sono altri aspetti che non devono essere sottovalutati in alcun modo.

Per chi ancora non lo sapesse, infatti, la donazione è legata all’imposta di donazione che arriva dopo la stipula dell’atto davanti a un notaio che attesta il passaggio della proprietà, ad esempio, che dobbiamo pagare entro le tempistiche previste per casi come questi.

Quando va pagata l'imposta di donazione - Lineadiretta24.it
Quando va pagata l’imposta di donazione – Lineadiretta24.it (Fonte Depositphotos)

Fai attenzione all’imposta di donazione: sai già di cosa si tratta?

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, la donazione nasce come atto volontario tra due parti che possono essere imparentati tra loro oppure no. Questo dettagli, in particolar modo, va a determinare l’imposta di donazione sia quando si tratta del trasferimento di una somma di denaro che di un immobile. L’imposta di donazione, poi, è determinata da altri due aspetti: il valore della donazione e il grado di parentela tra le parti coinvolte.

Le informazioni che vi abbiamo appena elencato, poi, sono menzionate tutte nell’atto pubblico che sancisce la donazione, il quale deve essere registrato entro 30 giorni dalla stipula e che deve essere accompagnata da un’imposta ipotecaria e catastale se si tratta, appunto di un immobile. Un atto che deve essere seguito, quindi, dal pagamento dell’imposta di donazione.

Cosa succede se non paghiamo l’imposta monetaria?

L’imposta in questione, dunque, è determinata dal grado di parentela, per intenderci meglio gli esempi da tenere in considerazione sono i seguenti: l’aliquota varia dal 6% per le donazioni fino a 100.000, oltre questa somma si passa al 9%, percentuali che si applicano tra fratelli e parenti di secondo grado, che tra coniugi e parenti di primo grado.

Il pagamento dell’imposta di donazione, quindi, deve essere pagata entro 180 giorni dalla registrazione dell’atto e la “dichiarazione” deve essere trasmessa all’Agenzia dell’Entrate. Nel caso in cui questo non dovesse avvenire, il pagamento dell’aliquota passa al 120% e può toccare anche il 240% del valore della donazione ricevuta.