Rivoluzione nel 2024: in pensione a 61 anni | La richiesta è possibile solo per questa lista di italiani
Nel 2024 una categoria di cittadini potrà accedere ad una finestra di prepensionamento stabilita dal Governo: ecco i requisiti necessari.
Il 2024 riserva una allettante opportunità per quanti intendano anticipare il proprio ingresso nell’età pensionabile. Nella fattispecie, potranno avanzare la richiesta coloro che hanno dai 61 ai 62 anni di età, a patto che abbiano accumulato almeno 35 anni di contributi.
Dopo le già varate quote 100,104 e 103, la nuova finestra è fissata a quota 97,6, e risulta di conseguenza accessibile ai cittadini che abbiano compiuto il 61esimo anno d’età, in netto anticipo rispetto alla canonica pensione.
Per usufruire di questa nuova finestra occorrerà però rispettare alcuni requisiti imprescindibili, ad esempio il tipo di mansione lavorativa svolta nella propria carriera professionale.
Nella fattispecie, saranno privilegiate le domande degli addetti ai lavori particolarmente usuranti, o agli appartenenti alle categorie svantaggiate. Scopriamo tutti i dettagli nel paragrafo successivo.
Pensione anticipata nel 2024: i criteri di selezione
Possono accedere al prepensionamento coloro che hanno svolto dei lavori gravosi, ad esempio operai edili, badanti, autisti di mezzi pesanti, insegnanti di asilo e infermieri ospedalieri. Per loro restano inoltre accessibili anche gli strumenti dell’anticipo precoce e dell’APE sociale.
La richiesta di pensione anticipata, però, può essere accolta anche nel caso in cui le richiedenti siano donne invalide, disoccupate e caregiver: essa può essere prorogata per un anno, ma la procedura subirà delle restrizioni che limiteranno la platea della aventi diritto. La donna interessata al prepensionamento avrà diritto alla misura assistenziale a partire dai 59 anni di età (con due figli) o di 60 anni (con un figlio), e dovrà aver cumulato almeno 35 anni di contributi.
Come richiedere la pensione anticipata
I richiedenti devono presentare la domanda entro il 1 maggio dell’anno precedente: in caso contrario, la pensione slitta in modo proporzionale al ritardo nella presentazione. L’avvio della prestazione, invece, avviene a partire dal primo giorno del secondo mese successivo dalla maturazione dei requisiti richiesti. Per chi invece ha provveduto a presentare la documentazione entro i 60 giorni successivi al 1 maggio 2023, la decorrenza scatta a partire dal primo giorno del terzo mese successivo. Per quanti hanno ritardato oltre i 60 giorni, infine, la decorrenza partirà il primo giorno del quarto mese dopo la richiesta.
In caso di dubbi, in ogni caso, è possibile consultare il proprio commercialista o il CAF di riferimento. Anche il portale www.inps.it offre agli utenti una panoramica aggiornata e dettagliata circa il prepensionamento, con tanto di lista accurata della documentazione da fornire.