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Pizza da asporto, allarme cancro nel cartone portapizza: rischi la vita

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pizza da asporto – lineadiretta24.it (fonte pexels)

Recenti studi indicano una correlazione tra l’impiego dei cartoni di pizza da asporto e l’insorgenza del cancro: scopriamo perché.

Se pensiamo all’alimento italiano per antonomasia, accanto alla tradizionale pasta spunta la fragrante pizza. Ottima per le serate in compagnia, rappresenta una coccola irrinunciabile e godibilissima anche per i single incalliti, nonché un premio agognato dopo mesi di dieta restrittiva.

Pomodoro, mozzarella filante e tanta fantasia: tale è la natura della pizza, servita croccante sul piatto del ristorante, oppure consegnata comodamente a domicilio. Uno sgarro calorico invitante quanto saltuario, e che soddisfa palato e mente.

Da molti anni sussiste una diatriba circa la presunta tossicità della pizza, e il fulcro della questione ruota attorno ai metodi di cottura e, nella fattispecie, nella formazione di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) durante il processo di combustione a legna.

La dottoressa Floriana Boscaino ha affermato infatti: “La formazione di IPA può essere minimizzata evitando il contatto diretto dell’alimento con la fiamma, cucinando a temperature più basse per periodi più lunghi. Tutte soluzioni incompatibili con una pizza cotta al forno a legna o una bistecca cotta alla brace, per esempio.”. Non solo: un recente studio ha lanciato un preoccupante alert anche sui materiali utilizzati per il confezionamento della pizza da asporto

Pizza da asporto: attenzione ai materiali di consumo

Con l’avvento della recente pandemia, il giro di affari delle pizzerie da asporto ha beneficiato di un importante exploit. Anche in seguito, gli utenti hanno segnalato di gradire la comodità della pizza consegnata direttamente a casa, grazie al lavoro puntuale e tempestivo di provvidenziali riders.

Il nuovo alert riguarda proprio i materiali utilizzati nell’imballaggio della pizza: essi possono essere in pura cellulosa, in semichimico, oppure in cartone riciclato. Possiamo facilmente distinguerli per l’evidente differenza di colore, rispettivamente: bianco, marrone e grigio. Proprio i contenitori grigi in cartone riciclato conterrebbero maggiori quantità di sostanze cancerogene, in quanto reduci dai precedenti utilizzi.

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pizza da asporto – lineadiretta24.it (fonte pexels)

Acrilamide e micotossine

Infine, occorre considerare la potenziale esposizione all’ingestione di acrilamide, una sostanza tossica che si forma durante la cottura di carboidrati, grassi e zuccheri. Generalmente, viene associata al consumo di alimenti come cereali, caffè, pane, pizza e fritti.

Per quanto riguarda le micotossine, esse possono contaminare la farina, ingrediente base della pizza. Essa può costituire un pericolo rilevante per la salute, in quanto veicolo potenziale per il batterio dell’escherichia coli. Cerchiamo dunque di privilegiare sempre prodotti elaborati con ingredienti di alta qualità, e di ridurre il consumo di pizza ad un appuntamento saltuario con il gusto…  Del resto, citando lo scrittore e aforista francese Jules Renard: “Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa“.