
Silvio “rieducato”, Silvio mezzo salvato
Si tratta di un’associazione volta a curare le persone con disabilità complesse e anziani non autosufficienti: tranquilli, Silvio per il momento sta benissimo, almeno per quanto concerne la salute. Riguardo l’aspetto giudiziario, invece, la Cassazione lo ha condannato a quattro anni per frode fiscale. Il numero degli anni si è, però, ridotto a uno solo grazie all’indulto. Ma Berlusconi non ci sta ugualmente: secondo il Cavaliere, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano «aveva il dovere morale di assegnarmi la grazia». Grazia che, inoltre, avrebbe dovuto proporre “spontaneamente” Napolitano stesso, poiché ufficialmente Berlusconi non ha mai fatto alcuna richiesta formale. Del resto, il Cavaliere non ha mai smesso di sottolineare la propria innocenza e, probabilmente, mai o farà. {ads1} Berlusconi presterà servizio una volta a settimana per circa quattro ore nella Rsa San Pietro, con un orario prestabilito che va dalle 9.45 alle 14 circa, comprendendo quindi la fase del pranzo. Inoltre, verrà inserito in un vero e proprio “gruppo di lavoro” comprendente un medico, un assistente sociale, un educatore, un operatore assistenziale, fisioterapisti e familiari volontari e dovrà “rendersi disponibile” nei confronti di un gruppo di 20 anziani afflitti da demenza senile e Alzheimer. «Silvio Berlusconi non andrà in un ufficio, non farà attività divertenti o rilassanti, non racconterà barzellette , ma farà un’importante attività che comporta sforzo di relazione, umanità, che è una sfida e può dare ricchezza a tutte le persone che entrano in contatto con questi ammalati», ha precisato il direttore dell’istituto, Paolo Pigni. L’ex premier avrà il ruolo di stimolare «lettura, scrittura, giochi a incastro, attività motoria».
Berlusconi era stato avvertito: nel caso avesse nuovamente offeso, tramite dichiarazioni pubbliche, i singoli magistrati o le istituzioni, i servizi sociali sarebbero stati revocati, con conseguente pena più dura: carcere o domiciliari. Ospite a Piazza Pulita, Berlusconi ha definito la scelta dei servizi sociali un provvedimento “ridicolo“, come a sminuire l’impegno appena preso. Tuttavia, ha assicurato di non aver nessun problema a collaborare con gli anziani dell’Istituto, ma ripone scarsa fiducia negli incontri con gli assistenti sociali che avrebbero il compito di “rieducarlo“. I giudici, da parte loro, hanno preferito tale soluzione per «sostenere e aiutare il soggetto nel portare a maturazione quel processo di revisione critica, di emenda, oggi in fieri».
Nel corso dello svolgimento di tale servizio, il leader di FI dovrà lasciare la propria scorta fuori dalla fondazione. La vera pena per Silvio sarà sacrificare del tempo alla sua amata campagna politica.
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