
Crimea la carta da giocare
La possibilità di un’escalation da parte della Russia ha messo in allerta i Paesi occidentali, Stati Uniti e UE stanno predisponendo tutti gli strumenti diplomatici per arginare la guerra e limitare il protagonismo di Putin, sostenendo il nuovo governo di Kiev. La Russia è ora attore principale e Stato direttamente coinvolto che gestisce le azioni militari e controlla i due Stati. Ieri, in occasione dell’anniversario della morte del poeta simbolo dell’identità nazionale, Taras Schevschenko, i manifestanti ‘Euromaidan Crimea‘ si sono riuniti ai piedi del monumento di Sebastopoli, a questo dedicato, rivendicando l’autonomia nazionale, in favore del governo di Kiev. Si sono verificati scontri con i manifestanti filo-russi, mentre truppe appartenenti a forze speciali di Mosca, si sono insediate in una postazione sulla frontiera tra Ucraina e Crimea, ultimo degli avamposti caduti in mano russa.
Da diversi mesi l’Ucraina è spaccata trai sostenitori dell’ex-presidente filorusso Yanukovich e un’opposizione varia, tra cui europeisti e nazionalisti, riunita in Piazza Indipendenza nel centro di Kiev e nelle altre città del paese. Le manifestazioni degenerate in violenti scontri hanno causato numerose vittime. L’Ucraina è perciò spaccata in due, dopo che l’accordo del 21 febbraio siglato a Kiev per arginare la crisi, sostenuto dal ministro degli esteri russo Lavrov, in cui si chiedeva l’arresto immediato del ‘bagno di sangue‘ a Kiev, non è stato rispettato e, invero, il primo ministro ucraino Yanukovich è fuggito in Russia.
Intanto cresce la tensione in Crimea, repubblica autonoma, di popolazione in maggioranza russa, a Sinferopoli è stato occupato il parlamento e rovesciato il governo e i sostenitori del nuovo governo ucraino hanno fronteggiato per le strade della città gruppi di filo-russi.
L’aiuto non ha tardato ad arrivare, Vladimir Putin ha dichiarato in una conferenza stampa il 4 marzo che per il momento la Russia non interverrà militarmente in Crimea, mentre l’aiuterà finanziariamente e ha escluso una guerra contro la vicina Ucraina «nazione sorella». Anche se il Cremlino aveva ordinato, nei giorni precedenti, una serie di esercitazioni e operazioni militari che hanno coinvolto forze di difesa terrestri e aeree nel Nord e nel Mar Baltico, una delle esercitazioni più grandi degli ultimi anni che è arrivata a lambire il confine con l’Ucraina. Forte la reazione del governo ucraino che ha accusato la Russia di ‘invasione armata‘ mobilitando l’esercito e sciogliendo i Berkut, i reparti di polizia antisommossa.
L’attuale crisi in Ucraina sembra essere l’eredità della separazione dell’ex repubblica sovietica dall’URSS, risultato del distacco dell’elemento nazionale ucraino da quello russo: un’autonomia incompiuta che cela una lotta per il potere da parte degli oligarchi combattuta sui territori di Ucraina e Crimea.
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